INFORMAZIONI DAL CSS
L’istituto superiore della Sanità smentisce di aver dato indicazioni per vietare la sigaretta elettronica nei luoghi pubblici anche in Italia, proprio come accade in Francia.
Il Consiglio superiore di sanità (Css), riunito per discutere a 360 gradi di regole sulle e-cig, esorta a vietarne l’uso nelle scuole, per non esporre i ragazzi a comportamenti che evochino il vizio del fumo.
Ma chiede anche regole per la pubblicità, contro il rischio di induzione al tabagismo, e mantenimento del divieto di vendita ai minori di anni 18 di e-cig con presenza di nicotina.
Il Css nel proprio parere ha ritenuto che "non vi siano, allo stato delle conoscenze, sufficienti evidenze per far rientrare le sigarette elettroniche tra i medicinali 'per funzionè", ha raccomandato al ministero di "costituire un tavolo permanente ove far convogliare le diverse fonti di dati ed osservatori", di "progettare iniziative informative sui potenziali pericoli legati all'uso di questi strumenti e di promuovere attività di ricerca e studio sui vari aspetti della problematica".
Inoltre il Consiglio ha indicato "alcune prescrizioni relative all'etichettatura e alle informazioni da fornire al cittadino, sia per le sigarette elettroniche che per le cartucce di ricarica, e il monitoraggio di possibili sovradosaggi da nicotina attraverso gli interventi effettuati dalle strutture di Pronto Soccorso del Ssn".
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