mercoledì 3 aprile 2013

Sigaretta elettronica, i numeri del boom In Italia



Un mercato da circa 200 milioni di euro e che a fine anno dovrebbe più che raddoppiare con un numero di `svapatori´ (così si chiama chi usa le sigarette elettroniche o `e-cig´) che passerebbe dagli attuali 400.000 a circa 1 milione. Ma è solo l’inizio. Perché in Italia i fumatori tradizionali di «bionde», incalliti o meno, sono circa 12 milioni. E i produttori delle e-sigarette credono fortemente nella potenzialità del fumo elettronico e nella ridotta nocivita’ delle e-cig rispetto alle sigarette.
Massimiliano Mancini, titolare della FlavourArt (che produce le essenze) e presidente dell’associazione di categoria ANaFe, si propone come interfaccia delle istituzioni per arrivare in tempi brevi ad una regolamentazione. Anche perché - spiega - «è pur vero che lo Stato ci perde con minori accise ma vogliamo mettere quanto risparmia in termini di minori cure per danni fumo-correlati? In più incassa con l’Iva e le tasse che pagano i nostri imprenditori senza contare le ricadute sull’occupazione e sul territorio, dove attività commerciali allo stremo stanno vivendo nuova vita». Una rete ora piccola ma in costante crescita: 7-8 aziende di produzione, 1.500 negozi, 5.000 addetti tra produzione e commercializzazione e ordini che non riescono ad essere più evasi per la quantità di richieste decisamente superiore all’attuale capacità produttiva. E i numeri degli altri paesi gli danno ragione: in Germania gli `svapatori´ sono già 2 milioni, in Grecia, nonostante la crisi 400.000 e negli Usa si stima che a fine 2013 il giro d’affari legato alle e-cig raggiunga 1 miliardo di dollari. Ma fa male »svapare»? «Sicuramente  risponde Mancini si richiedono altre valutazioni, ma la crescente bibliografia scientifica mondiale e l’entusiasmo degli svapatori globali sta confermando che siamo sulla buona strada nell’ottica e negli obbiettivi sanitari del `Tobacco harm reduction´». 
Il Thr - spiega - è un obiettivo dato da istituzioni ed enti scientifici a livello globale per offrire sul mercato alternative meno nocive del tabacco fumato (tipo lo Snus Svedese che si mette sotto le labbra). In pratica è un alternativa allo smettere completamente, offrendo appunto metodi diversi, meno dannosi. In particolare le e-cig «non servono per smettere di fumare, ma per fumare in maniera diversa.
Ma sostiene ancora Mancini  «la nicotina usata nei liquidi dei produttori più seri, è della qualità migliore, ovvero altamente raffinata, ove le componenti native e nocive del tabacco (nitrosammine) sono rimosse dai processi di purificazione».

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