giovedì 17 gennaio 2013

La Cina conquista il mercato delle sigarette virtuali

In Cina ci sono almeno 350 milioni di fumatori. E Shenzhen spera di indurli tutti ad abbandonare le sigarette tradizionali per quelle elettroniche. Per aumentare i profitti delle sue aziende 

La Repubblica popolare è pronta per lanciare in tutto il mondo un nuovo prodotto: le sigarette virtuali. Dopo essersi specializzata nella produzione apparecchi digitali utili per navigare in rete, l'azienda ZYS Technology di Shenzhen ha deciso di potenziare una nuova linea di produzione: quella delle sigarette.
L'idea di lanciare sul mercato le sigarette alla fabbrica del Guangdong è venuta nel 2009, per aumentare i profitti. Fino a oggi ZYS Technology ha venduto circa 150.000 sigarette al mese.
Una metà è stata esportata in Giappone, Stati Uniti e Europa, l'altra è stata distribuita in Cina, con il supporto della rete e delle televendite in TV.
Oggi l'azienda ha deciso di puntare su un prodotto ancora più innovativo: le sigarette elettroniche. Shenzhen potrebbe infatti specializzarsi in questo mercato, le cui potenzialità sono enormi: Euromonitor ha infatti calcolato che le vendite complessive annuali potrebbero raggiungere i cento milioni di dollari americani. Del resto, solo negli Stati Uniti le utilizzano già un milione di persone.
Le sigarette virtuali altro non sono che strumenti elettronici che assomigliano a una normale sigaretta. Quando viene fumata, questa sigaretta trasforma un liquido corretto con la nicotina in un velo di vapore che sembra fumo. I sapori del fumo possono essere regolati in maniera tale da poter assomigliare alle varie marche di sigarette già esistenti. E l'azienda di Shenzhen ha intenzione di ampliare ulteriormente la gamma di prodotti in commercio con sigarette ai gusti della frutta. In queste sigarette è possibile variare anche la quantità di nicotina. Ad esempio, in Italia e Giappone ZYS esporta solo sigarette elettroniche senza nicotina. Quelle più pesanti vengono invece importate esclusivamente dagli Stati Uniti.
"Con una buona campagna pubblicitaria e con un campionario molto vario riusciremo a diventare i leader mondiali del settore", spiegano i responsabili del marketing dell'azienda. I profitti sono buoni: al produttore, la sigaretta elettronica costa circa due euro, mentre il prezzo di vendita per i distributori è di almeno sei.
Le sigarette virtuali non potranno essere commercializzate in tutto il mondo. Molti stati australiani e Hong Kong le hanno dichiarate illegali. Negli Stati Uniti è durato a lungo il dibattito su se queste sigarette debbano essere considerate un medicinale oppure equiparate a quelle normali. E a dicembre è stato finalmente deciso di considerarle alla stregua del tabacco, anche se chi le vende le pubblicizza come l'unico rimedio per annullare la dipendenza dal fumo
Tuttavia, le aziende del Guangdong sanno di non aver così tanto bisogno di clienti internazionali dal momento che questo vizio ha già contagiato 350 milioni di persone nella Repubblica popolare. Ecco perché, a Shenzhen, le aziende che producono sigarette elettroniche si stanno moltiplicando. Fino a qualche anno fa erano solo 15, oggi sono più di 100, e alcune vorrebbero persino brevettare le ultime novità. Del resto, in questo settore per aprire un nuovo stabilimento è sufficiente un investimento di poco meno di 500.000 euro. Una cifra, in questa regione, alla portata di molti

 

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